lavoro su di sé in vacanza

lavoro su di sé in vacanza

 

Siamo in estate inoltrata riflettevo su come, al di là del cammino che uno faccia sembra che arrivata l’estate si entri in un tempo sospeso nel tempo in cui non si deve fare nulla se non riposarsi o divertirsi.
Un tempo in cui sentiamo l’obbligo morale di concederci tutte le cose che durante l’anno non ci concediamo.
Praticamente è come se vivessimo come dei carcerati che aspettano l’ora d’aria per respirare e quindi l’estate diventa il contentino per una vita vissuta in maniera meccanica, e così chi va ogni Domenica in Chiesa stranamente, ad Agosto in particolare, non ci va, chi medita ogni giorno si prende un riposo da quello che non è un fare ma un essere e chi lavora su di sè smette di farlo e si rimanda tutto a Settembre come se ci si potesse disconnettere e mettersi da parte a piacimento.
Ed ecco che poi a Settembre ci si ritrova più stressati di prima, è stato coniato addirittura il termine sindrome post vacanze per indicare come il rientro alla vita quotidiana venga vissuta con ansia, frustrazione e rassegnazione.
Questo capita perché viviamo col pilota automatico disconnessi da noi stessi, mossi da motivazioni che non sono le nostre, svolgendo un lavoro che in realtà non ci piace e non esalta il nostro talento, incapaci di ascoltarci veramente nel profondo.
Per questo sarebbe più interessante chiedersi: “Cos’è per me vacanza?” 
” Cosa non mi fa sentire sempre in vacanza?”
Cosa o chi me lo impedisce?”.
Mettere a fuoco questo aspetto ci consente di porre attenzione su tutti gli altri giorni “ordinari” e di lavorare su questi per concederci ciò che vogliamo, ciò che ci piace. Fare cioè nel nostro quotidiano ciò che faremmo in vacanza.

 

La vacanza diviene, quindi,  il banco di prova della fede e del lavoro su di sé.
Mi dice quanto sono soddisfatt* della mia vita, quanto abito con tutto me stess* il mio quotidiano, quanto sono coerente con i miei valori e con il mio cammino spirituale.

 

 

lavoro su di sé

 

Il periodo estivo è il migliore da dedicare al lavoro su sé stessi.

 

Quel “vuoto” che la vacanza crea nel suo significato etimologico ( dal latino “vacantia”, da vacans, participio presente di “vacare”, essere vuoto, libero) diventa un’opportunità per dirigere in maniera più consapevole la nostra vita, dando ascolto ai propri bisogni profondi.
È un vuoto che è pienezza.
Pienezza di te e della tua vera essenza.
È un’occasione per ri-nnovarti e divenire chi veramente vuoi essere.
Quindi il dilemma non è cosa faccio o non faccio in vacanza ma chi voglio essere? Come voglio vivere?
L’estate rappresenta il momento migliore per lavorare su questi aspetti  perchè durante l’estate le persone hanno una tendenza naturale  alla felicità e alla gioia. 
Il giudice interiore molla un pò la presa.
Siamo più propensi a sdrammatizzare.
Il caldo, il sollievo delle vacanza, la liberazione dall’abitudinario, la maggiore esposizione alla luce solare che stimola gli ormoni della felicità, i colori dell’estate, diventano un mix esplosivo che ci proietta alla gioia  ed è proprio questa che ci spinge al miglioramento, ad uscire dal guscio e a metterci all’opera facendoci guidare dalla vita.
Non oberati dai “devo” la mente si rilassa e dà sfogo a tutta la creatività che abbiamo dentro e che in inverno non riusciamo a manifestare.
Molti dei nodi emotivi più importanti della mia vita li ho sciolti proprio in estate, sempre in estate ho meditato sui cambiamenti che avrei voluto apportare nella mia vita ed ho immaginato i progetti da far partire a Settembre.

 

 

Come fare?

– Imposta due sveglie nell’arco della giornata si anche se sei in spiaggia, e quando la sveglia suona porta attenzione al respiro, al tuo corpo e ripeti “IO SONO QUI”, io sono esattamente qui dove sono e osserva,
osserva ciò che ti circonda osserva le tue emozioni, cosa stai provando?
osserva i tuoi pensieri, dov’è la tua mente?
Ascoltati
Questo ti permetterà di ri-portare l’attenzione all’interno e non disperdere l’energia solo nel fare.
Questa è una pratica di presenza che io svolgo ogni giorno sempre e che a maggior ragione in estate può apportare grandi benefici permettendoci di restare connessi in noi.

 

– Trova una chiesetta dove poterti appartare a pregare, soprattutto se sei cristiano, o trova un luogo dove puoi meditare in silenzio.
Dio non va in vacanza nè smette di elargire il suo amore solo perchè ci andiamo noi. Trovare un luogo appartato ci permette di connetterci a questo amore senza distrazioni.

 

– Compra un block notes o un diario su cui annotare tutte le idee che ti vengono in mente, i tuoi pensieri, sogni, desideri, obiettivi, i cambiamenti che vorresti apportare a Settembre. Siccome Settembre è  come il primo giorno dell’anno in cui si riempie di tanto buoni propositi questo esercizio non solo ti farà avvantaggiare ma ti farà restare in contatto con te.

 

Praticare questi semplici esercizi ti permetterà di re-stare in ascolto di te, ti consentirà di ri-tornare a Settembre nel tuo stupendo quotidiano  non  in balia della sindrome post vacanze ma nel pieno dell’entusiasmo perchè sai che tutti i giorni della tua vita puoi concederti ciò che ti piace e ti riempie il cuore, perchè sai che il padrone della tua vita sei tu e nessun altro.

 

Buone vacanze!!!

 

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