Evasione dallo psico-penitenziario  è il titolo di un manuale di Fausto Brizzi (che consiglio di leggere a tutti) e mi viene da sorridere perché è proprio vero che la realtà che ci costruiamo è uno psico-penitenziario, accorgersene è il compito che ognuno di noi è chiamato a svolgere.

Anche io per anni ho vissuto all’interno di una prigione molto ben arredata con tanto di fiori profumati il cui odore copriva il fetore che emanava la mia infelicità, la mia insoddisfazione e insofferenza alla vita. Avevo fatto della mia vita  un dramma, si proprio così, vivevo in maniera meccanica proiettata solo al raggiungimento di tutto quello che mi mancava e se non riuscivo ad arrivare all’obiettivo mi sentivo sfortunata e l’unica sulla faccia della terra a non riuscire ad avere ciò che voleva. È così che diamo inizio ai drammi nella nostra vita e la facciamo diventare un incubo; quando ci sentiamo scissi in noi stessi, quando viviamo nella costante percezione che ci manchi qualcosa, quando ci sentiamo incompleti, quando pensiamo che per essere felici dobbiamo raggiungere chissà che cosa, quando ci sentiamo in colpa, quando viviamo o nel passato o nel futuro mai nel presente, quando ci sentiamo separati dal Tutto, dagli altri, dalla vita da Dio.

Come scrive Eckart Tolle “ molte persone amano il proprio dramma esistenziale tanto da farlo coincidere con la propria identità. Persino la ricerca di una risposta, di una soluzione, di una guarigione ne diventa parte perché in realtà ciò che temono di più è proprio la fine del dramma”. Forti, dolorose ma tanto vere le parole di Tolle.

Come si esce da questo circolo vizioso? IO me lo sono chiesta tante volte, ho provato tante strade e tante vie di fuga, ma alla fine la strada è solo una ed è anche la più difficile da seguire per questo molti cercano di evitarla fino alla fine.

Propugnata da tutti i maestri spirituali di tutti i tempi, di tutte le religioni la via d’uscita è: VIVERE NEL MOMENTO PRESENTE, vivere nella totale accettazione di ciò che è, lasciare che le cose siano come sono. Quando viviamo nel momento presente ogni conflitto cessa, non ha più ragione di esistere perché non devo più affannarmi per raggiungere chissà quale meta e poi assaporare la pace.

Scopro che la pace abita già dentro di me, io stesso sono pace. Siamo anime e portiamo dentro di noi la scintilla divina dobbiamo solo avere il coraggio di accenderla e portare luce dentro e fuori di noi.